La Chiesa di Santa Maria
La chiesa di Santa Maria a Manerba è un edificio importante sotto più punti di vista. Essa infatti svolgeva la funzione di capopieve, avendo sotto la sua giurisdizione anche gli edifici ecclesiastici di San Fermo a San Felice, San Michele di Puegnago, San Pietro a Polpenazze, San Michele di Soiano, San Martino a Moniga e quello di San Giovanni a Portese. Anche la pieve di Santa Maria è citata nella bolla di papa Eugenio III del 1145, e anch`essa veniva, con quest`atto, posta sotto le dirette dipendenze del vescovo di Verona. In ogni caso da un punto di vista architettonico la pieve sorge su un`area in cui sono state ritrovate testimonianze di insediamenti romani e altomedievali che fanno pensare ad una sorta di continuum fra il centro battesimale e i preesistenti nuclei abitativi. La chiesa comunque è dotata di pianta basilicale, è divisa in tre navate da file di tre pilastri ciascuna ed ognuna si conclude con un`abside di cui, quella centrale è esternamente decorata da una sequenza di lesene soprastate da un motivo ad archetti. In origine tutte le absidi erano semicircolari, mentre adesso quella di sinistra, essendo stata riadattata, ha pianta quadrangolare. La facciata invece si presenta caratterizzata da un profilo a salienti, con la parte centrale in leggero aggetto rispetto alle parti laterali. Anche la pieve di Manerba subisce nel tempo alcune modifiche, tra il XVI e il XVII secolo vengono infatti aggiunti altari minori, tre sul lato nord e due su quello meridionale mentre vengono rifatti sia il portale che l`apertura soprastante. Il campanile invece va fatto risalire alla seconda metà del `500, ed essendo posto davanti alla facciata in una posizione abbastanza insolita, questo ha fatto supporre che esistesse una sorta di spazio chiuso antistante l`edificio e probabilmente circondato da altri fabbricati secondari. All`interno inoltre, sono conservate ampie tracce di affreschi risalenti ad un arco cronologico compreso fra il XIV e il XVI secolo, mentre si possono ancora ammirare il Martirio di Sant`Orsola e compagne, precocissimo esempio di pittura romanica, L`Annunciazione e la Madonna in trono fra i SS Sivino e Rocco. (credits Arianna Florioli)
Parco Naturalistico
Immaginando di camminare durante una bella giornata di primavera, inondata da un piacevole tepore e pervasa dal profumo dei fiori appena sbocciati, contemplerete il profilo roccioso della Rocca, distinguerete la flora e la fauna dei boschi, ammirerete i colori dei prati aridi del Sasso e gli animali che li popolano, le rare orchidee, gli arbusti e le erbe di indole mediterranea, poi la campagna coltivata e la sua storia, gli uccelli acquatici e i pesci abitatori delle acque del lago. Questo è il Centro Visitatori del Parco Archeologico Naturalistico della Rocca di Manerba del Garda che ospita nella sede espositiva il Museo Civico Archeologico della Valtenesi. Il percorso espositivo si sviluppa infatti su due livelli e valorizza contestualmente le realtà archeologiche e gli aspetti paesaggistici e naturalistici del territorio di Manerba, sottolineando come il Parco della Rocca sia di fatto l`originale Museo, mentre il Centro Visitatori ne costituisca l`ingresso e il luogo di approfondimento delle sue peculiarità. Laboratori didattici, audioguide e visite guidate lungo i suggestivi sentieri del Parco completano l`offerta dei servizi a disposizione dei graditi ospiti. Nelle adiacenze del Centro Visitatori è funzionante un punto ristoro e un`area pic-nic, dove è possibile sostare per una pausa di relax, affacciati su una vera e propria cartolina che nessun fotografo sarà mai in grado di catturare in tutta la sua smagliante bellezza.
Museo archeologico
Manerba, lungo la strada che conduce alla Rocca, trova posto il Museo Civico Archeologico della Valtenesi. Esso raccoglie le testimonianze archeologiche e paesaggistiche che hanno caratterizzato il paese di Manerba, ma anche più in generale l`intera Valtenesi, attraverso le vicende storico-artistiche susseguitesi in tre località diverse: la Rocca, il Sasso e la Pieve di Santa Maria. Al visitatore viene così fornita una panoramica completa delle molteplici congiunture storiche che hanno interessato il territorio oggetto di studio; si passa infatti dai resti di un insediamento del periodo Neolitico un tempo presente sulle pendici della Rocca, ai materiali appartenenti alla necropoli costruita in località Sasso risalente all`età del Rame, fino ai resti di domus romane rinvenuti ai piedi della Rocca e nei pressi della pieve di Santa Maria. Il museo, presso il quale si possono seguire molteplici percorsi esplicativi, è arricchito inoltre anche dalla presenza di fibulae, spilloni in bronzo della prima età del Ferro, lacerti di manufatti di origine medievale che ne completano il programma espositivo e ne arricchiscono le sezioni.